Si è svolta in varie città giapponesi la prima tappa della missione esplorativa che porterà a nuovi progetti di scambio internazionali
Nel mese di novembre il Cluster-ER MECH – insieme alla Regione Emilia-Romagna, ad ART-ER e al Clust-ER Health – Salute e Benessere – è stato il protagonista di una missione esplorativa in Giappone, mirata a conoscere gli ecosistemi delle prefetture di Osaka, Kyoto e Oita.
Le attività sono iniziate con una discussione insieme ai rappresentanti della Prefettura di Osaka, che hanno presentato i loro piani di sviluppo sia per la città che per la regione del Kansai.
Proprio qui, infatti, verrà ospitato Expo Osaka 2025 che si terrà sull’isolotto di Yumeshima e sarà oggetto di numerose sperimentazioni, tra cui nuove soluzioni per la produzione e la gestione dell’energia e l’uso di aero-taxi per il trasporto di persone da e verso l’area Expo.
Inoltre, grazie al progetto di cooperazione internazionale promosso da IURC (International Urban Cooperation programme) – che coinvolge 6 regioni europee e 5 prefetture giapponesi – i rappresentanti del MECH hanno visitato la stazione di rifornimento di idrogeno dell’aeroporto internazionale del Kansai, il Centro di Gestione Dati per la Prevenzione dei Disastri Naturali della Prefettura di Oita, l’azienda Denken – che ci ha presentato il progetto Avatar – e un impianto sperimentale per la produzione di idrogeno verde da fonti geotermiche.
Negli ultimi giorni sono stati organizzati diversi incontri con i rappresentanti della Prefettura di Kyoto e le visite in diversi centri di ricerca e organizzazioni nel contesto di Keihanna Science City, la città della tecnologia realizzata tra le prefetture di Kyoto, Osaka e Nara.
In particolare l’ATR Center – dove ci si occupa di computational neuroscience e di tecnologie per la comunicazione wireless – e il KICK – l’open innovation centre multidisciplinare dove sono state mostrate le attività in ambito robotica, guida autonoma e applicazione delle tecnologie 5G.
Questa missione segna la prima tappa di un percorso – della durata di un anno – che sottolinea la volontà del MECH verso azioni di internazionalizzazione sempre più rilevanti, in modo da poter avviare progetti di scambio per la filiera regionale e non solo.